Le vittime dell'usura bancaria sono i titolari di un'azienda agricola che purtroppo è stata pignorata per debiti contratti nei confronti di un istituto di credito. Per la prima volta a Parma è stato applicato l'articolo 20 della legge 44 del 1999, ossia “Disposizioni concernenti il Fondo di solidarietà per le vittime di richieste estorsive e dell'usura”.
Il primo ottobre scorso infatti il pm di Parma ha proceduto alla sospensione dopo aver accolto l'istanza degli imprenditori vittime dell'usura.
Cosa comporta questo provvedimento per gli imprenditori?
Grazie a questo provvedimento, la procedura esecutiva e tutti gli altri atti sono sospesi per 300 giorni. Questo periodo di tempo potrà dare un respiro di sollievo agli imprenditori, così che possano cercare un accordo per il rientro del debito.La vicenda di usura bancaria parte dal 2010, i titolari di questa impresa di Parma si sono trovati in difficoltà a causa di un piano di ammortamento di un mutuo ipotecario da 103mila euro che era stato concesso nove anni prima da un istituto di credito. Gli imprenditori di Parma hanno sempre pagato le rate regolarmente, poi la crisi ha colpito anche loro. A questa crisi hanno cercato di porre rimedio contraendo debiti con altri istituti di credito.
Nel 2010 la banca che ha erogato il mutuo a cui gli imprenditori non potevano più far fronte procede al pignoramento dell'abitazione, degli immobili e delle proprietà agricole degli imprenditori. Il valore è di 900mila euro. Da allora cinque aste sono andate deserte. I due imprenditori intanto si sono rivolti all'associazione anti-usura Federitalia per verificare o meno che il loro caso fosse di usura bancaria.
Il perito ha sentenziato che nel loro caso c'erano state condotte di usura. Alla denuncia del 2013 è seguito un accesso al Fondo di solidarietà per le vittime di usura. La procedura sta facendo ancora il suo corso ma per i due imprenditori si è aperto uno spiraglio.